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In Costa Rica per uscire dall’assistenza sociale

Kati e Peter Diethelm nel loro giardino in Costa Rica
Kati e Peter Diethelm nel loro giardino in Costa Rica. zvg

Non potevano più permettersi di vivere in Svizzera. Perciò Kati e Peter Diethelm hanno fatto di necessità virtù e sono emigrati in Costa Rica. "È come se ci avessero regalato una seconda vita", dice la 55enne.

La seconda vita dei Diethelm è quella degli emigranti. Più di due anni fa, Kati Diethelm e il marito Peter hanno deciso di voltare le spalle alla Svizzera, di vendere la loro casa e di emigrare in Costa Rica.

Il motivo: le finanze. I Diethelm non potevano più permettersi di vivere in Svizzera. Lei ha vissuto con una mezza rendita di invalidità dopo due burnout, lui è stato dichiarato inabile al lavoro dopo un’operazione non riuscita all’anca. Peter Diethelm era in precedenza un lavoratore indipendente. Aveva investito il suo fondo pensionistico in uno studio terapeutico, a cui ha però dovuto rinunciare. “Prima di andare in assistenza sociale abbiamo cercato di trovare una soluzione”, ha affermato Kati Diethelm al quotidiano svizzero tedesco Aargauer Zeitung poco prima di partire per l’estero.

La scelta di una nuova patria è stata più o meno casuale. Tra le opzioni c’erano anche le Azzorre, la Sicilia e l’Ungheria. L’elevato tenore di vita, la situazione sul fronte della sicurezza e il fatto che si può bere l’acqua del rubinetto sono stati tra gli argomenti a favore della Costa Rica. “Questo Paese è semplicemente impressionante”, dice Kati Diethelm, 55 anni, a proposito della ‘Svizzera dell’America Centrale’, come viene spesso definita la Costa Rica.

“La fine della lotta finanziaria per l’esistenza in Svizzera è stata molto liberatoria”
Kati e Peter Diethelm

Innamorati della Valle Centrale

Durante il loro primo viaggio in Costa Rica, i due coniugi, sposati da oltre 30 anni, si sono innamorati della Valle Centrale, un esteso altopiano. Era l’estate del 2017. A OrosíCollegamento esterno – a un’ora e mezza di macchina dalla capitale San José – tutto l’anno è come la primavera svizzera: 25 gradi di giorno e 17 di notte. “Questo clima ci fa bene”, dice Peter Diethelm, 65 anni.

Senza indugi, i due hanno chiesto ai responsabili della struttura in cui alloggiavano se ci fossero delle case in vendita a Orosí. Dieci minuti dopo, José si è seduto con loro al tavolo e due giorni dopo la coppia ha firmato un contratto preliminare per un terreno grande quasi quanto un campo di calcio. I Diethlem sono poi tornati in Svizzera, hanno venduto la loro casa a Biberstein, nel canton Argovia, hanno caricato un terzo delle loro cose in un container e sono partiti per la Costa Rica assieme al loro gatto Soli.

Finalmente ci si gode la vita

“La gente del posto ci ha accolti a braccia aperte”, ricorda Kati Diethelm. Nel frattempo, i due si sono creati una fitta rete di amici e conoscenti. E ora trascorrono il loro tempo come una normale coppia di pensionati. Con la differenza che in Costa Rica possono vivere senza troppi pensieri.

Inoltre, sono proprietari di una casa con piscina, dependance, terrazza coperta e serra con orchidee. “Negli ultimi due anni abbiamo sempre avuto un cantiere da qualche parte nella nostra proprietà”, dice Kati Diethelm. Dopo il rimodernamento della piscina – ora c’è una vasca con acqua fredda e una con acqua calda riscaldata a energia solare – la proprietà dovrebbe ritrovare un po’ di tranquillità.

casa con giardino
I Diethelm vivono ad Orosí, nella regione centrale della Costa Rica. zvg

I Diethelm hanno di nuovo il tempo per occuparsi della casa, leggere, scrivere, fare giardinaggio e scoprire nuove cose. Senza preoccuparsi dei soldi. “La fine della lotta finanziaria per l’esistenza in Svizzera è stata molto liberatoria”, affermano. Ma anche dopo due anni in Costa Rica, sono ancora occupati a sbrigare diverse faccende amministrative. “Qui le cose avanzano molto lentamente”, dice Kati Diethelm. Suo marito ha ricevuto un permesso di soggiorno permanente dopo un’attesa di 15 mesi. Kati Diethelm lo sta invece ancora aspettando. Poi c’è ancora da organizzare la patente di guida, l’assicurazione sanitaria, la dichiarazione dei redditi e molto altro ancora.

“Nel frattempo, il mio spagnolo è migliorato a tal punto da poter discutere con le autorità senza aiuto”, dice la cinquantacinquenne. Diversa la situazione per Peter Diethelm. A causa dei lavori di costruzione nella proprietà, non ha avuto modo di seguire dei corsi di spagnolo. Riesce comunque a capirlo. “Per sentirsi del posto è importante imparare la lingua e farsi coinvolgere dalla cultura”, afferma convinta Kati Diethelm.

Presto abbastanza soldi per fare dei risparmi

Alla mezza rendita di invalidità di Kati, alla fine dell’anno si aggiungerà la rendita di vecchiaia di Peter. Questa permetterà di coprire le spese correnti e di ricominciare “a mettere qualcosa da parte”. Non si sa mai quali costi si dovranno sostenere in età avanzata.

I due non vogliono rivelare l’importo mensile a loro disposizione. Al momento, i Diethelm possono comunque permettersi un giardiniere per 180 franchi alla settimana. “È bello poter restituire qualcosa alle persone aiutandole ad avere un reddito”, dice Kati Diethelm.

A posteriori, rifarebbero esattamente tutto come due anni fa. Emigrare è estremamente faticoso, osserva Kati Diethelm. “Si inizia disfando la vecchia vita in Svizzera e si prosegue costruendo quella nuova nel paese adottivo”. Bisogna portare con sé la volontà di perseverare.

Agli altri emigranti, la donna consiglia di “non pensare troppo a ciò che potrebbe mancare della Svizzera, ma piuttosto affrontare le novità e le usanze con molta curiosità”.

Traduzione dal tedesco di Luigi Jorio

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