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COMCO sospetta AMAG di accordi illeciti in Ticino

La Commissione della concorrenza ha aperto un'inchiesta nei confronti di AMAG in Ticino per sospetto di accordi illeciti sui prezzi. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) La Commissione della concorrenza (COMCO) ha aperto il 26 giugno un’inchiesta nei confronti di AMAG e di altri rivenditori di veicoli delle diverse marche del gruppo Volkswagen in Ticino. Sussiste il sospetto di accordi orizzontali illeciti sui prezzi.

“L’inchiesta è scaturita da indizi inerenti ad accordi su appalti pubblici per la fornitura di veicoli e flotte di veicoli nel Canton Ticino. AMAG Automobili e Motori SA e altri rivenditori di veicoli delle diverse marche del gruppo Volkswagen in Ticino avrebbero concordato le loro offerte nei confronti del Canton Ticino e dei comuni ticinesi negli anni 2012, 2013 e 2014”, spiega la COMCO in una comunicazione pubblicata sul Foglio federale di oggi.

Delle possibili violazioni della legge sui cartelli si è appreso solo da poco, ha dichiarato all’agenzia finanziaria AWP il vicedirettore della COMCO Patrik Ducrey. Egli non ha voluto indicare se AMAG si sia denunciata da sola come in altre occasioni, a quanto ammonti il possibile danno né i marchi coinvolti.

In una presa di posizione scritta l’importatore afferma che “AMAG Lugano è stata informata in merito a degli accertamenti da parte della COMCO. AMAG collabora in tutto e per tutto con le autorità. Al momento non siamo in grado di fornire ulteriori informazioni poiché la procedura è ancora in corso. Tuttavia, finora AMAG non ha ancora rilevato indicazioni concrete di una possibile violazione”.

“Non c’è stato alcun cartello”, ha affermato all’AWP Oliviero Milani, responsabile Regione Ticino presso AMAG. “In un mercato così conteso, se ci mettessimo a gonfiare i nostri prezzi ci faremmo presto sorpassare da un concorrente”, ha aggiunto. “Attendiamo con serenità la chiusura dell’inchiesta che farà luce sulla nostra innocenza”.

La quota di mercato dei marchi del gruppo Volkswagen in Ticino è di circa un terzo, secondo Milani. “Partecipiamo agli appalti pubblici dal 1998 e lo abbiamo fatto anche quest’anno”, ha spiegato sottolineando che il cantone si è sempre detto molto soddisfatto dei prodotti del gruppo Volkswagen. Egli ha pure insistito sul fatto che la rete di concessionari viene regolarmente informata sul carattere illecito di ogni forma di accordo sui prezzi.

Da parte sua il Dipartimento del territorio (DT) non ha voluto rilasciare commenti ed anche le autorità di Lugano e Bellinzona, interpellate dall’AWP, non erano disponibili a prendere posizione.

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