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CN: preventivo 2018, no a taglio di 100 mio ad aiuto allo sviluppo

Peter Keller in una seduta di giugno al Consiglio nazionale (UDC/NW) (foto d'archivio) KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Non occorre diminuire di ulteriori 100 milioni il credito destinato all’aiuto allo sviluppo nel preventivo 2018. Ne è convinto il Consiglio nazionale, che oggi con 100 voti contro 88 ha respinto una proposta in tal senso del democentrista Peter Keller (NW).

L’idea era stata sostenuta da UDC e PLR nella commissione preparatoria ed era stata accolta di misura. Ma oggi una parte dei liberali-radicali non hanno seguito la maggioranza commissionale. Secondo Thomas Egger (PPD/VS) questa misura avrebbe costituito “un affronto per tutti i collaboratori dell’aiuto allo sviluppo”. Risparmi in questo settore sono già stati effettuati, gli ha fatto eco Ursula Schneider-Schüttel (PS/FR).

“La Svizzera è uno dei Paesi più ricchi al mondo, deve quindi assumersi delle responsabilità”, ha sottolineato dal canto suo Tiana Moser (Verdi liberali/ZH). Dello stesso avviso il ministro delle finanze Ueli Maurer, che si è opposto a tagli supplementari. Il consigliere federale ha ricordato che l’obiettivo della Svizzera è di destinare lo 0,5% del suo prodotto interno lordo (PIL) all’aiuto allo sviluppo.

Tentativi vani

Peter Keller, che ha definito l’aiuto allo sviluppo “una nuova forma di colonialismo”, ha tentato di imporre un giro di vite in vari ambiti del Dipartimento federale degli affari esteri, ma tutte le sue proposte sono state nettamente respinte.

Anche i tentativi di Marina Carobbio (PS/TI) di aumentare i mezzi devoluti a diversi settori della cooperazione allo sviluppo non hanno avuto successo.

I dibattiti alla Camera dei popolo intanto proseguono. Il plenum deve in particolare pronunciarsi su un taglio di 41 milioni nell’aiuto sociale per i richiedenti l’asilo. Il Nazionale deve anche decidere come impiegare i 442 milioni di franchi risparmiati dopo la bocciatura alle urne della Previdenza 2020.

Gli Stati hanno deciso di attribuirne una parte (295 milioni) alla ferrovia, destinando il rimanente all’abbattimento del debito. Una proposta dei capigruppo dell’UDC Thomas Aeschi (ZG) e del PS Roger Nordmann (VD) propone invece di attribuire l’intera somma all’AVS. Questa soluzione dovrebbe venir adottata senza grosse difficoltà visto che UDC e PS sono i due principali partiti presenti alla Camera del popolo.

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