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CN: armi, il diritto svizzero non deve essere modificato dall’UE

Il diritto svizzero in materia di armi non deve essere modificato dalle decisioni dell'UE, secondo il Nazionale. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Il diritto svizzero in materia di armi non deve essere modificato dalle decisioni dell’UE.

Il Consiglio federale è chiamato a prendere contatto con gli Stati contrari alle restrizioni decise ieri dal parlamento europeo e a coordinare l’opposizione. È quanto prevede una mozione accolta oggi dal Consiglio nazionale con 118 voti a 58 e 3 astensioni.

“Dopo gli attacchi terroristici l’UE ha sovrareagito con leggi stroppo severe”, ha sostenuto Werner Salzmann (UDC/BE), autore del testo. Ma le nuove norme non combattono il terrorismo perché i terroristi sono fuorilegge e acquistano le loro armi sul mercato nero, ha aggiunto. Il nuovo diritto UE non porta pertanto a maggiore sicurezza “ma ostacola collezionisti d’armi, membri di club di tiro e altri”.

Bruxelles ha deciso di inasprire le leggi per colmare alcune lacune, ha replicato Lisa Mazzone (Verdi/GE), sottolineando come la situazione in Svizzera sia “preoccupante”. In passato – ha proseguito la ginevrina – è stato raccomandato alla Confederazione di limitare l’accesso alle armi, soprattutto militari. “Le donne sono le vittime principali della violenza, in particolare in casa”, ha ricordato, sostenendo la necessità di un coordinamento a livello europeo per aumentare prevenzione e sicurezza.

Il Consiglio federale ha sostenuto la mozione. “La Svizzera si è sempre adoperata affinché la tradizione elvetica del tiro sportivo possa essere mantenuta”, ha rilevato la ministra di giustizia Simonetta Sommaruga, precisando che l’unico Stato UE che si è opposto alla nuova normativa è la Repubblica Ceca.

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