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CF: sanità, pronto primo pacchetto misure contenimento costi

Primo pacchetto di misure per contenere i costi sanitari KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) I fornitori di prestazioni sanitarie potrebbero essere obbligati in futuro ad inviare agli assicurati una copia di ogni fattura per favorirne il controllo.

Da parte loro gli assicuratori, onde evitare un eccesso di offerta, dovrebbero poter ricorrere a livello cantonale contro le decisioni delle autorità in materia di elenchi ospedalieri, case per partorienti e case di cura.

Questi due provvedimenti fanno parte di un pacchetto – il primo – adottato oggi dal Consiglio federale e inviato in consultazione fino al 14 di dicembre.

Lo scopo di questo esercizio, ha affermato oggi davanti ai media il consigliere federale Alain Berset, è ridurre sul lungo periodo la progressione dei costi della salute di centinaia di milioni di franchi.

Tra i provvedimenti in grado di far rallentare i costi, il responsabile del Dipartimento federale dell’Interno (DFI) ha citato il costo dei farmaci, e in particolare dei generici, il cui prezzo è fino a due volte superiore in Svizzera rispetto all’estero.

Da qui la proposta di introdurre un sistema di prezzi di riferimento per i medicinali con brevetto scaduto. Per i medicamenti aventi il medesimo principio attivo verrà quindi fissato un prezzo massimo, ossia un prezzo di riferimento. Ciò dovrebbe permettere alle casse malattia di pagare unicamente il prezzo di riferimento, ha spiegato il presidente della Confederazione.

Berset, pur non potendo fornire cifre sulle potenziali economie, ha sostenuto che in questo campo vi è un forte potenziale di risparmio, come accaduto con i farmaci originali. “Le misure adottate a tale riguardo negli anni scorsi ci permettono di risparmiare quasi un miliardo di franchi l’anno”, ha sottolineato il friburghese.

Tra le altre misure evocate dal ministro della sanità, figura anche la riduzione della quota parte per le farmacie e per gli ospedali che dispensano farmaci.

Un altro provvedimento giudicato promettente concerne un adeguamento della legge legge federale sull’assicurazione malattie volto a consentire lo svolgimento di progetti pilota innovativi in materia di contenimento dei costi.

Si potrebbe trattare, per esempio, di progetti che mirano a un finanziamento uniforme delle prestazioni stazionarie e ambulatoriali o di sperimentazioni nel settore delle cure integrate, ha spiegato Berset, specificando però che si terrà sempre conto dei diritti degli assicurati.

Berset ha poi annunciato misure a livello di tariffe. Per impedire stalli nei negoziati sulle tariffe, come nel caso del TARMED, il consigliere federale propone l’istituzione di un organismo nazionale che promuova prezzi forfettari a livello elvetico per migliorare l’efficienza nel settore ambulatoriale, come già avviene per il settore stazionario.

Affinché l’aumento dei costi sia contenuto entro un livello giustificabile sotto il profilo medico, i fornitori di prestazioni e gli assicuratori saranno tenuti a prevedere, in convenzioni tariffali valevoli per tutta la Svizzera, misure volte a correggere un aumento ingiustificato del volume delle prestazioni e dei costi. Tale organismo, secondo Berset, dovrebbe coinvolgere maggiormente gli attori del sistema sanitario.

Tra gli altri provvedimenti proposti dal DFI e accolti dal Governo figura anche l’obbligo per tutti i partner tariffali di trasmettere i loro dati al Consiglio federale affinché quest’ultimo possa approvare le strutture tariffali presentategli, adeguare quelle esistenti o fissarne per tutti i fornitori di prestazioni di un unico settore.

A tale riguardo, Berset ha sottolineato che sovente mancano all’amministrazione le informazioni necessarie per decidere con cognizione di causa. Queste misure dovrebbero portare ad un aumento della trasparenza a livello di costi, ha sottolineato

Il 28 marzo scorso il Consiglio federale ha approvato un programma di contenimento dei costi basato su un rapporto di esperti volto a sgravare l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. A tal scopo ha incaricato il DFI di verificare le nuove misure e di applicarle nel quadro di due pacchetti distinti, il primo entro l’autunno del 2018 e il secondo entro la fine del 2019.

Nel presentare oggi il primo pacchetto di misure, Berset ha fatto più volte riferimento al rapporto del gruppo di esperti, composto anche da specialisti stranieri. Non tutte le misure proposte nel primo pacchetto, ha ammesso, verranno accolte a braccia aperte. A seconda delle risposte ricevute in consultazione, non è improbabile che alcuni provvedimenti verranno attuati prioritariamente.

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