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Brexit: ’48 ore per chiudere accordo su Irlanda o May cadrà’

Theresa May a rischio. KEYSTONE/EPA/ANDY RAIN sda-ats

(Keystone-ATS) Un’ultima proroga di 48 ore, concessa apparentemente da Bruxelles, per sciogliere il nodo del confine in Irlanda e chiudere l’accordo sulla prima fase negoziale della Brexit saltato lunedì. E’ quanto resta in mano a Theresa May secondo la stampa britannica.

I media attribuiscono ai vertici Ue – Jean-Claude Juncker in testa – la convinzione che la premier conservatrice sia condannata in caso di fallimento a essere sbalzata via dal governo già la prossima settimana.

May, intanto, appare stretta fra “crescenti pressioni” contrapposte, come riporta la Bbc, in seno alla sua coalizione (dove pesa l’atteggiamento rigido degli unionisti nordirlandese del Dup), ma soprattutto al suo stesso partito: diviso fra conservatori ‘pragmatici’ ed euroscettici ‘duri e puri’.

In casa Tory, 19 deputati euro-moderati l’hanno sollecitata in queste ore a non farsi imporre la linea da ‘falchi brexiteer’ e a cercare un compromesso sul tavolo di Bruxelles, riferisce ancora la Bbc.

Ma nella corrente avversa vi sono almeno una trentina di euroscettici pronti a scaricarla in caso di concessioni eccessive. Entrambi i gruppi hanno i numeri per far saltare la maggioranza.

Come se non bastasse, Downing Street ha aperto un polemica pure con Philip Hammond, capofila dei sostenitori di una Brexit soft nell’esecutivo, smentendo – quanto meno come prematuro – il calcolo fatto dal cancelliere dello Scacchiere e ripreso dal Times stando al quale il Regno Unito sarà costretto a pagare un conto di divorzio da “40 miliardi di sterline” anche nel caso di un’uscita finale ‘no deal’ dall’Ue: cioè senza accordo sulle future relazioni commerciali e di altra natura.

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