Borsa svizzera piatta
(Keystone-ATS) La Borsa svizzera, dopo un’apertura debole e segnali di ripresa nel corso della mattinata, si mantiene leggermente sopra la soglia della parità: a due ore dalla chiusura l’indice dei valori guida SMI segna 9’144,52 punti (+0,04%).
Il listino globale SPI perde lo 0,01% a quota 10’423,66. Le tensioni geopolitiche, con il braccio di ferro fra Usa e Corea del Nord, nonché gli interrogativi di politica monetaria – è atteso un discorso della presidente della Federal Reserve Janet Yellen – spingono gli investitori a muoversi con i piedi di piombo.
Sul fronte interno gli occhi sono puntati su Nestlé (+1,97%), che nella giornata degli investitori ha confermato i suoi obiettivi per i prossimi anni: la multinazionale elvetica prevede nuove acquisizioni e fusioni e punta a un margine operativo compreso tra il 17,5% e il 18,5% entro il 2020, contro il 16% registrato nel 2016.
Deboli gli altri due pesi massimi difensivi: Novartis sta infatti arretrando dello 0,36% e Roche dello 0,88%. Male orientati sono pure i valori più sensibili ai cicli economici come ABB (-0,21%), Adecco (-0,27%), Geberit (-0,37%), Sika (-0,21%) e LafargeHolcim (-0,71%). Contrastato il segmento del lusso con Swatch che allunga dell’1,22% e Richemont che scivola dello 0,17%.
Tra i bancari Credit Suisse sale dello 0,47% e Julius Bär dello 0,18%. UBS (-0,03%) non riesce invece a rimanere a galla. Nello stesso comparto finanziario perdono terreno gli assicurativi Zurich (-0,21%), Swiss Life (-0,60%) e Swiss Re (-0,64%).
Nel mercato allargato spicca il calo del titolo della Banca nazionale svizzera (-14,48%): gli operatori parlano di realizzi di guadagno su un valore che dall’inizio dell’anno è quasi raddoppiato (+85%). Archiviata la buona seduta di ieri dopo la pubblicazione dei risultati d’esercizio, Aryzta (-6,15%) è in calo anche a causa di un cambiamento di obiettivo di corso da parte di Goldman Sachs.
