Borsa svizzera chiude negativa, SMI -0,98%
(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso la seduta in territorio negativo con l’indice SMI dei titoli guida in flessione dello 0,98% a 8’682,93 punti, mentre l’indice complessivo SPI è sceso dello 0,88% a quota 10’424,83.
Sull’andamento dei listini ha pesato la minaccia di una guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, che ha fatto segnare nel corso della notte un’ulteriore accelerazione. L’amministrazione Trump ha infatti messo a punto una lista di prodotti importati dalla Cina per un valore di 200 miliardi di dollari cui potranno essere imposti dazi del 10%. Il governo di Pechino, che si è detto scioccato, ha annunciato contromisure.
Sulla piazza zurighese la maggior parte dei titoli sono risultati in rosso. Gli ordini di vendita hanno riguardato in particolare il segmento del lusso, con Richemont che ha lasciato sul terreno il 2,33% (a 83.16 franchi) e Swatch, scivolata del 2,08% (a 456.20 franchi).
Deboli pure i bancari: UBS è arretrata dell’1,58% (a 14.92 franchi), Credit Suisse dell’1,82% (a 14.82 franchi) e Julius Bär del 2,04% (a 58.56 franchi). Nello stesso comparto finanziario, gli assicurativi Zurich (-0,77% a 295.50 franchi), Swiss Re (-0,34% a 87.40 franchi) e Swiss Life (-0,66% a 344.50 franchi) hanno in qualche modo contenuto le perdite.
Un po’ meglio ha fatto il colosso dell’alimentare Nestlé (-0,13% a 79.36 franchi) e non sono sfuggiti all’ondata al ribasso nemmeno i farmaceutici Novartis (-1,25% a 75.86 franchi) e Roche (-0,80% a 223.30 franchi).
Sul mercato allargato Kudelski ha ceduto il 3,45% (a 9.24 franchi). Stamane lo specialista vodese di soluzioni informatiche ha detto di attendersi una perdita sul piano operativo nel primo semestre 2018, a causa di importanti costi di ristrutturazione. Meier Tobler, precipitata ieri del 30%, si è leggermente risollevata (+1,77% a 23.00 franchi). Forbo, dopo una raccomandazione al ribasso di UBS, ha perso il 3,56% (a 1’436.00 franchi).
