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Borsa svizzera: chiude in rialzo, SMI +0,59%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera archivia una seduta chiaramente positiva: l’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 8990,34 punti, in progressione dello 0,59% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI ha guadagnato lo 0,62% a 10’231,40 punti.

L’atmosfera generale era favorita dalla debolezza del franco – con il corso dell’euro che è arrivato a sfiorare 1,12 per la prima volta dall’inizio del 2016 -, dall’aumento delle quotazioni del petrolio e dal buon andamento della stagione dei risultati semestrali, in Svizzera come all’estero.

Negli Usa l’80% dei dati aziendali resi noti finora ha superato le previsioni. Grandi delusioni sono mancate completamente e l’effetto non è mancato: a Wall Street tutti gli indici veleggiano su valori record mentre in Svizzera l’SMI è tornato a flirtare con quota 9000 punti.

Gli investitori rimangono però ancora almeno in parte sul chi vive alla luce delle incognite sul fronte monetario. Gli occhi di tutti sono rivolti agli Usa: alle 20.00 la Federal Reserve renderà nota la sua decisione sui tassi. Non sono attesi cambiamenti, ma con molta attenzione saranno ascoltate le parole della presidente Janet Yellen circa i futuri sviluppi della politica dell’istituto.

Sul fronte interno i riflettori erano puntati su LafargeHolcim (-0,26% a 57,30 franchi), che ha informato sull’andamento degli affari: in apertura il titolo è arrivato a perdere il 2%, ma si è poi risollevato. Dal più grande gruppo mondiale del cemento gli analisti si aspettavano qualcosa di più a livello di ricavi, mentre la redditività è considerata buona.

Meglio orientati si sono rivelati altri valori particolarmente sensibili alla congiuntura come ABB (+0,09% a 22,32 franchi), Adecco (+1,19% a 72,45 franchi), Geberit (+0,80% a 451,40 franchi) e Sika (+1,16% a 6565,00 franchi). Nel segmento del lusso Swatch (+0,22% a 369,00 franchi) è sembrata meno tonica di Richemont (+0,70% a 79,45 franchi).

Fra i bancari sono avanzate UBS (+0,17% a 17,30 franchi) e Credit Suisse (+0,89% a 14,71 franchi), mentre ha ripiegato Julius Bär (-0,84% a 53,30 franchi), che ha sofferto per i realizzi di guadagno dopo l’ottimo andamento delle ultime sedute. Nel comparto assicurativo tutte positive hanno terminato Zurich (+0,21% a 290,50 franchi), Swiss Re (+0,33% a 91,95 franchi) e Swiss Life (+0,47% a 343,30 franchi).

Novartis (+1,25% a 80,80 franchi) – che ha beneficiato di una raccomandazione di Morgan Stanley – ha trainato il listino con maggior vigore rispetto agli altri due pesi massimi difensivi, Nestlé (+0,24% a 82,35 franchi) e Roche (+0,12% a 242,40 franchi). Completano il quadro dei 20 titoli principali Givaudan (+0,73% a 1919,00 franchi), SGS (+0,23% a 2175,00 franchi) e Swisscom (+1,24% a 472,30 franchi).

Numerose sono le imprese del mercato allargato che hanno presentato i conti: vanno citate Lonza (+7,69% a 231,10 franchi), che ha aggiornato i massimi di sempre, EFG International (+2,53% a 6,89 franchi), Valora (+3,35% a 332,00 franchi), Inficon (-5,66% a 516,50 franchi), Tornos (+4,74% a 5,30 franchi) e Calida (-1,92% a 38,35 franchi).

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