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Artico: 4 ricercatori svizzeri in spedizione su surriscaldamento

La Polarstern nel porto norvegese. KEYSTONE/EPA NTB SCANPIX/RUNE STOLTZ BERTINUSSEN sda-ats

(Keystone-ATS) Il rompighiaccio tedesco “Polarstern” partirà stasera da Tromsø, in Norvegia, e passerà un anno alla deriva nel mare artico, raccogliendo dati per una migliore comprensione del riscaldamento globale. A bordo dell’imbarcazione vi sono anche quattro scienziati svizzeri.

Fortemente colpito dal riscaldamento globale, il sistema climatico artico – particolarmente importante per l’intero emisfero settentrionale – continua a costituire un’incognita per i ricercatori.

L’istituto tedesco Alfred Wegener ha organizzato la più grande spedizione scientifica della storia: chiamata “Mosaic” (Multidisciplinary drifting Observatory for the Study of Arctic Climate, traducibile con “Osservatorio multidisciplinare alla deriva per lo studio del clima artico”), la missione si svolgerà principalmente durante l’inverno polare, stagione in cui la raccolta dei dati è finora stata scarsa.

Tra un mese, il natante si ancorerà a un’enorme lastra di ghiaccio a nord della Siberia: verrà poi completamente intrappolato dalla banchisa e con essa andrà alla deriva per centinaia di chilometri. Solo la prossima estate il “pack” si scioglierà, lasciando libera l’imbarcazione probabilmente a nord-est della Groenlandia.

Alla spedizione partecipano circa 600 scienziati provenienti da 19 paesi: la metà di essi sarà sulla nave solo temporaneamente. Infatti, la spedizione “Mosaic” è divisa in sei tappe: i ricercatori si alterneranno ad ogni tappa, grazie ad altri rompighiaccio che fungeranno da navette.

Quattro di questi ricercatori sono svizzeri.

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