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Armi, ok export verso Paesi coinvolti in conflitto interno

Il progetto di esportazione di materiale bellico in Paesi implicati in un conflitto armato interno ha suscitato critiche da più parti. Nell'immagine una dimostrazione davanti a Palazzo federale lo scorso primo luglio. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) I criteri per la vendita di armi all’estero vanno allentati per preservare l’industria bellica elvetica, la quale patisce al momento una diminuzione delle vendite.

È con questo argomento che la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) si dice favorevole ad autorizzare l’esportazione di materiale bellico in Paesi implicati in un conflitto armato interno. Per la commissione, tale adeguamento non cozza con la neutralità e la tradizione umanitaria della Svizzera.

La questione della modifica dell’ordinanza sul materiale bellico prevista dal Consiglio federale è stata sottoposta alla CPS-N per un parere. Nei mesi scorsi, diverse prese di posizione, a sinistra e non solo dello spettro politico, hanno criticato le intenzioni del governo. Il problema ha spaccato anche la commissione, che per 13 voti a 8 e 3 astensioni si è detta a favore della posizione governativa.

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