La vera sfida della mobilità futura è pensare oggi come vogliamo muoverci domani. E questo a partire da tecnologie che ancora non esistono. Non semplice ma è quanto si sta pensando e progettando a Milano per la mobilità del distretto d'innovazione (MIND) che è nato sull'area che ha ospitato Expo Milano 2015.
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Di origini coreane cresciuto nei Grigioni, scriverei solo di cultura, ma in questi anni ho sempre parlato d’altro. Iniziali: fra
Sono diverse le aziende che stanno lavorando (e collaborando) per plasmare la mobilità del futuro. Tra queste la Robert BoschCollegamento esterno di Milano. Per il suo amministratore delegato Gerhard Dambach una cosa è chiara: “Anche se non abbiamo la tecnologia del futuro, la mobilità di domani deve essere elettrica e autonoma”.
Alle porte di Milano è nato, subito dopo Expo 2015, e sta crescendo MINDCollegamento esterno, il Milano Innovation District. Un vero ecosistema dell’innovazione. Una città nella città che guarda al futuro con una visione che coniuga l’aspetto scientifico, accademico e di cura dell’ambiente.
E questa di MIND è un’occasione unica per costruire quasi da zero la città del futuro. Secondo ArexpoCollegamento esterno, che ha la missione di trasformare l’area che ha ospitato Expo 2015 in un parco della scienza, del sapere e dell’innovazione di livello internazionale, il distretto dovrebbe ospitare fino a 80 mila persone, con le sue istituzioni pubbliche, imprese private, startup, università e poli di ricerca.
Mobilità del futuro
La mobilità sarà una delle sfide del nuovo parco della scienza. Tra le previsioni più certe, come ha sottolineato Gerhard Dambach, c’è l’arrivo delle vetture “driverless”, rigorosamente elettriche, già in diffusione in alcuni paesi del mondo, per ottimizzare tempi e risorse.
I mezzi privati non potranno entrare nell’area. Questo siginfica che all’interno del nuovo quartiere milanese della scienza, circoleranno unicamente degli shuttle elettrici senza guidatore che avranno il compito di portare le persone il più velocemente possibile dai posteggi esterni alla destinazione finale.
Il tempo strige. Il nuovo distretto si sta popolando e tra due anni circa il nuovo ospedale Galeazzi sarà una realtà. Ora di allora come ci si muoverà nel futuro sarà realtà.
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