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Alpi: entro la fine del secolo la coltre nevosa diminuirà del 70%

In futuro la neve nelle Alpi sarà molta di meno. Keystone/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Entro fine secolo la coltre nevosa nelle Alpi diminuirà del 70%. I ricercatori dell’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe (SLF) di Davos (GR) e del Politecnico federale di Losanna prevedono grosse conseguenze per la pratica degli sport invernali.

Se la situazione non dovesse cambiare, e non ci dovesse essere una netta riduzione delle emissioni che provocano l’effetto serra, solo le stazioni sciistiche situate sopra i 2500 metri di altitudine avranno abbastanza neve naturale per lo sci, si legge in una nota odierna dello SLF.

“La copertura nevosa nelle Alpi diminuirà in ogni caso, ma la quantità delle nostre emissioni determinerà in che misura”, rileva Christoph Marty, direttore di ricerca, citato nel comunicato. Stando ai modelli studiati, entro la fine del secolo saranno le località sotto i 1200 metri a patire maggiormente della mancanza di neve. Il caldo si farà però sentire anche sopra i 3000 metri, con una diminuzione del manto bianco fino al 40%.

Il calo potrebbe raggiungere anche il 70%, secondo gli specialisti. Se il surriscaldamento globale non dovesse superare i 2 gradi centigradi, come previsto dal recente accordo di Parigi sul clima, l’arretramento della coltre nevosa sarebbe più contenuto (-30%).

Anche se i modelli climatici evidenziano un netto incremento delle precipitazioni nelle Alpi, il contemporaneo aumento delle temperature farà sì che a cadere sarà soprattutto pioggia e non neve.

Quanto verificatosi lo scorso mese di dicembre potrebbe pertanto diventare la norma in futuro: l’inizio della stagione sciistica rischia di slittare di mezzo mese o addirittura di un mese, continua lo SLF, che ha pubblicato uno studio in merito sulla rivista scientifica Cryosphere. In molte località, in particolare a basse quote, non sarà più possibile sciare.

La Svizzera reagisce in modo sensibile al cambiamento climatico, è stato sottolineato di recente dal Forum ProClim dell’Accademia svizzera delle scienze. Negli ultimi 150 anni le temperature medie annuali sono aumentate del doppio rispetto a quanto avvenuto globalmente. Un riscaldamento di 2 gradi a livello planetario risulterebbe pertanto ancor più marcato nell’arco alpino.

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