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“Sufficienti” gli sforzi della Svizzera nella lotta alla corruzione

Corruzione, sforzi sufficienti da parte elvetica KEYSTONE/GABRIELE PUTZU sda-ats

(Keystone-ATS) Il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) giudica “sufficienti” gli sforzi compiuti finora dalla Svizzera nella prevenzione della corruzione di procuratori federali e parlamentari. Ritiene però che siano necessari ulteriori sforzi per quanto riguarda i giudici.

Nel 2016 il GRECO ha indirizzato alla Svizzera 12 raccomandazioni riguardanti, tra le altre cose, l’introduzione di codici di comportamento per tutte e tre le autorità. Dalla valutazione pubblicata oggi emerge che la Confederazione ha attuato integralmente cinque provvedimenti e parzialmente altri tre. “Il GRECO constata che le misure adottate nei confronti dei procuratori e, in misura minore, dei parlamentari hanno permesso alla Svizzera di raggiungere un livello accettabile di rispetto delle raccomandazioni”, si legge nel rapporto.

Per quanto riguarda l’indipendenza dei giudici federali, l’organo anti-corruzione del Consiglio d’Europa riconosce gli sforzi del Consiglio federale e del Parlamento, ma ritiene che il rischio di non rielezione per motivi politici permane. In particolare il GRECO è deluso che il Consiglio federale abbia deciso di non proporre al Parlamento il divieto per i giudici federali di versare una parte del loro salario al partito di riferimento, tanto più che lo stesso governo ammette che questo sistema solleva numerose questioni sul rispetto dell’indipendenza della magistratura.

Per il Parlamento, il GRECO approva la maggiore trasparenza in merito alle relazioni d’interesse degli eletti e ai documenti delle commissioni parlamentari. Ha apprezzato anche l’obbligo per i parlamentari di segnalare spontaneamente nei dibattiti i propri conflitti d’interesse concreti e la proposta di pubblicare un unico elenco dei legami di interessi dei parlamentari della due Camere. Il gruppo anti-corruzione “deplora tuttavia che l’Assemblea federale non abbia dato seguito ad altre raccomandazioni, come l’inclusione di dati quantitativi sugli interessi economici e finanziari dei parlamentari e il rafforzamento del controllo delle dichiarazioni dei legami di interesse”.

Viene invece giudicato positivamente il fatto che il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) abbia introdotto già nel 2017 un codice di comportamento per prevenire la corruzione. Il GRECO si è detto inoltre sollevato per la bocciatura di un’iniziativa parlamentare che avrebbe comportato il rischio di conflitti d’interesse dell’autorità di vigilanza sul MPC.

La Svizzera ha ora tempo entro la fine di settembre 2020 per attuare tutte le raccomandazione. Il GRECO effettuerà poi un’ulteriore valutazione nel 2021.

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